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Il minore vuole vaccinarsi ma i genitori no...cosa succede?

Vaccino Covid-19 a minorenni: se i genitori sono in disaccordo decide il Giudice
Con l’estensione anche ai minori degli anni 18 della facoltà di vaccinarsi, il dibattito tra pro e contro al vaccino è più che mai attuale. Al di là dei dubbi sulla sicurezza del siero per i più piccoli, sono emersi nuovi problemi.
In caso di vaccinazione di soggetti minorenni, i Centri vaccinali chiedono infatti il consenso firmato da entrambi i genitori, ma che fare se questi non sono d’accordo? Un’eventualità che si presenta piuttosto di frequente e non è circoscritta ai soli casi di separazione tra coniugi. In altri casi, i figli vorrebbero vaccinarsi ma sono i genitori a non essere d’accordo.

Chi decide se un minore deve essere vaccinato?
Va innanzitutto precisato che il vaccino anti-Covid non è obbligatorio, con la conseguenza che la scelta di vaccinare il minore è rimessa ai genitori che su di lui esercitano la responsabilità genitoriale. Di regola quindi è necessario il consenso di entrambi i genitori, trattandosi di una decisione che riguarda la salute del figlio, di natura non ordinaria. Ciò vale per tutte le famiglie, nel caso di genitori coniugati, solamente conviventi o legalmente separati/divorziati.

Il minore può scegliere autonomamente?
Trattandosi di trattamento sanitario, i genitori non dovranno ovviamente limitarsi ad assecondare la volontà del figlio, ma dovranno assumere un consenso informato vero e proprio, coinvolgendo il minore nella decisione. Ovviamente, il valore dell’opinione espressa dal minore varierà in dipendenza dell’età dello stesso e del suo effettivo grado di discernimento.
Detto ciò, sul piano pratico il modulo di consenso informato da consegnare al medico dovrà essere sottoscritto dai genitori ed il figlio non dovrà opporvisi.

In caso di conflitto tra genitori e figli ovvero tra i due genitori, cosa accade?
In tutte le ipotesi di contrasto non sanabile, sia tra genitori (uno favorevole al vaccino e l’altro contrario) sia con il figlio, si dovrà ricorrere al Tribunale (giudice Tutelare o Giudice della separazione o Tribunale dei Minori a seconda dei casi).
Cosa deve fare il minore che vuole vaccinarsi contro la volontà dei genitori?
La questione è complessa perché il nostro ordinamento, a differenza di altri, non dispone di strumenti di tutela giuridica direttamente azionabili dal minore.
L’istituto scolastico o altra istituzione vicina al minore potrebbe attivare il Servizio sociale affinchè avvii un ricorso innanzi al Tribunale competente.
Alternativamente, il minore potrebbe rivolgersi a un avvocato che svolgerebbe le opportune azioni, anche attraverso richieste alla Procura minorile che, dopo aver ascoltato il minore, potrebbe chiedere l’apertura di un procedimento presso il Tribunale avanti il giudice che definirà il conflitto.

Quale è l’orientamento dei tribunali?
L’orientamento della giurisprudenza in punto di vaccinazione (obbligatorie o non) è nel senso che ove vi sia un concreto pericolo per la vita o la salute del minore (per la gravità e la diffusione del virus) e vi siano dati scientifici univoci e concordati che quel determinato trattamento sanitario risulta efficace, il giudice potrà “sospendere” momentaneamente la capacità del genitore contrario al vaccino. In altre parole, il giudice ritiene più corretta la scelta del genitore conforme alla legge e all’opinione scientifica “largamente dominante”. Pare infatti, se l’orientamento verrà mantenuto, che una posizione no-vax del genitore (contro la volontà dell’altro genitore o del figlio) non possa risultare accoglibile da parte dei giudici che potrebbero autorizzare la vaccinazione.