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Minore a processo penale: con la messa alla prova si può estinguere il reato

Nel procedimento penale conto i minorenni imputati di un reato quando emergono le responsabilità penali un’importante scelta strategica del difensore del minorenne può essere quella di chiedere la messa alla prova del ragazzo.

Accade infatti che, se le prove di colpevolezza sono rilevanti, il procedimento non possa essere concluso con il perdono giudiziale e che dunque il minorenne rischi la condanna penale.

La messa alla prova è l’istituto previsto dall’articolo 28, primo comma, del D.P.R 448/1988 e consente di:
  1. far sospendere il processo minorile
  2. compiere un percorso rieducativo
  3. ottenere, in caso di esito positivo della “prova” l’estinzione del reato.

Il minorenne viene sottoposto a una “prova” consistente in un percorso rieducativo e risocializzante costituito dall’esecuzione di lavori di pubblica utilità, attività di volontariato, risarcimento del danno derivante dal reato commesso anche attraverso comportamenti riparatori fattuali che prevedono anche la conciliazione con la persona offesa dal reato.

Tipico il caso in cui, a seguito di episodi di bullismo a scuola, sia stata imposta a dei ragazzi nel corso della messa alla prova la ritinteggiatura della scuola, l’esecuzione di lavori di riparazione, manutenzione e pulizia della scuola stessa.

Sia al fine di redigere il programma di messa alla prova, che al fine della costante verifica dell’esecuzione dello stesso durante la prova che al termine al fine di relazionare su quanto svolto, il Giudice del Tribunale dei Minorenni competente delega i servizi minorili anche in collaborazione con il Servizio Sociale territoriale.

Concluso il periodo di messa alla prova il giudice fissa un’udienza in cui valuta l’esito della prova:
  1. se l’esito è positivo il giudice in udienza dichiara estinto il reato;
  2. se è negativo il processo prosegue.

La sospensione del processo per messa alla prova interrompe la prescrizione del reato e può essere revocata qualora si riscontrino gravi e ripetute trasgressioni alle prescrizioni imposte.